Ho avuto la fortuna di conoscere Antonio Tambuscio alcuni anni fa, quando con alcuni amici abbiamo organizzato una mostra collettiva d’arte.
Persona molto pacata, è nato ad aprile 59 a Vibo Valentia dove vive e dipinge. Disegna fin da piccolo, frequenta l’istituto d’arte per due anni prima di cambiare istituto e dopo il diploma frequenta il laboratorio forense a Firenze per otto mesi.
Con un sorriso, mi spiega non sia il primo con cui parla: una rivista americana ha portato ai media cubani la sua arte. Vengo, da parte materna, da una famiglia di artisti, mio fratello è anch’esso un artista. Quindi per me è stato molto naturale avvicinarmi a quest’arte, che in famiglia è sempre stata ben accetta ed apprezzata.
Per me, la pittura è molto importante, mi isola da tutto, ascolto musica e sto bene, nella mia creatività trovo serenità. Dimentico tutto, davvero ed è capace che all’una di notte sono ancora qui davanti la tela a dipingere.
Sono sempre stato un amante del bello, mi spiega, il nostro territorio si sta impegnando nel perderlo ma io vorrei trattenerlo, coltivandolo e trasmettendolo: è questo il mio obiettivo.
Io ero nell’unità cinofili, mi spiega. Ho trasformato il nostro canile nel più bello di Italia, me lo racconta con un sorriso d’orgoglio: è diventato, non più un canile ma una villetta.
Vengono a vederlo da tutta Italia…
Mi spiega, ed è vero, che basterebbe poco per valorizzare questo paradiso in cui viviamo
A Palermo, al piano terra del commissariato Antonio ha creato il suo primo murale. Il lavoro di Poliziotto Cinofilo lo ha portato a lavorare in grandi città, dove ogni volta in ogni caserma lasciava un dipinto e aveva comunque modo di conoscere artisti locali.
L’arte ha un grande significato per me, mi ha insegnato ad apprezzare il silenzio, a stare con me stesso e far funzionare la testa. Definisco, spiega, la mia pittura molto classica. Anche se da sei anni mescolo classico al moderno, creando un realismo che nasce dalla pop art. E nelle mostre, tra cui una permanente al Vibo Center ho avuto molti apprezzamenti, sia quando presto le opere a livello regionale che nazionale.
A livello provinciale penso di essere l’unico ad avere questo stile e cerco di farlo comunque conoscere.
Principalmente, Antonio dipinge ritratti e panorami definendo la sua arte “realismo pittorico”, in maniera vivace libera da canoni estetici troppo forzati ma comunque che può spaziare anche con canoni classici. La mostra più rappresentativa, spiega, è stata subito dopo la prima quarantena, l’ho avuta a palazzo Gagliardi con Maurizio Buonanno, il giornalista.
Durante il covid, spiega è stato il periodo che ho lavorato più di tutti, vuoi che la gente era chiusa e cercava una bellezza che mancava o forse per appagarsi. O vuoi che ha iniziato ad acquistare online, tra cui arte.
In futuro…? Volevo portare avanti questa mia arte, sono cresciuto molto artisticamente. E preparare una mostra a dicembre, a Palazzo Calimirri di Serra San Bruno

Rino Gaetano. Dipinto da Antonio Tambuscio ed esposto al Vibo Center (Foto Mia)
